Inserite qui il logo

 

In tale pagina, dedicata alla presentazione dello studio, ho deciso di inserire esclusivamente il pensiero di illustri giuristi espressione dei principi ispiratori dell'avvocatura che condivido e che sintetizzano la mia filosofia di vita e professionale.

 

Indossando per la prima volta la toga ho giurato “di adempiere ai miei doveri professionali, con onore, lealtà e diligenza, per i fini della Giustizia e per gli interessi superiori della Nazione “

 

"L'avvocato è […] un elemento integrante dell'ordine giudiziario, come un organo intermedio posto tra il giudice e la parte, nel quale l'interesse privato ad avere una sentenza favorevole e l'interesse pubblico ad avere una sentenza giusta si incontrano e si conciliano."

(P. Calamandrei -1921)

 

 

"Giovane amico,

non scegliere questa professione se non bruci di curiosità intellettuale;

non sceglierla se, come ammonì un Maestro dell'Avvocatura - Francesco Barra Caracciolo, “al tuo talento non unirai un grande spirito di sacrificio”;

non scegierla se vorrai isolarti intellettualmente perché è il confronto che ti fa umile e quindi ti conserva giovane e vivo; lo insegnava una bellissima frase poco conosciuta del Foscolo “Va fra la gente per romperti le corna dell'orgoglio”;

non sceglierla se non vorrai mettere al bando le furberie e rispettare e consigliare di rispettare, le leggi anche morali. Un grande banchiere israelita scrisse al figlio nel testamento –“Se non per vocazione, sii onesto per convenienza”;

non sceglierla se non vorrai prodigarti per gli altri perché - le parole sono di Piero Calamandrei – “gli avvocati bisogna che lavorino disperatamente, vogliano o non vogliano, fino all'ultimo respiro, per servire gli altri, per aprire la strada agli altri e arrivino alla morte senza aver potuto fare quello che li riguarda personalmente e che per tutta la vita hanno dovuto rimandare a domani”.

 

(Estratto da Manualetto Forense di Francesco Galgano e Franzo Grande Stevens. Edizione Cedam 2001)

 

 

 

“Non è il critico che conta, né l’individuo che indica come l’uomo forte inciampi, o come avrebbe potuto compiere meglio un’azione. L’onore spetta all’uomo che realmente sta nell’arena, il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore, dal sangue; che lotta con coraggio; che sbaglia ripetutamente, perchè non c’è tentativo senza errori e manchevolezze; che lotta effettivamente per raggiungere l’obiettivo; che conosce il grande entusiasmo, la grande dedizione, che si spende per una giusta causa; che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore delle ipotesi, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza. Dunque il suo posto non sarà mai accanto a quelle anime timide che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta.

   (F.D. Roosvelt)